giovedì 1 dicembre 2016

Attraverso il finestrino

Questo panorama non è esattamente quello che ho ammirato questa mattina. In auto, mentre guidavo ho potuto cogliere alcuni scorci delle Alpi intorno a Torino, una vista decisamente piacevole: l’aria era tersa, lo sguardo poteva spaziare liberamente su tutto l’arco di montagne e colline visibili dalla strada. Questo, almeno, per i passeggeri presenti: guidando, a parte qualche rapida occhiata quando lo scenario si presentava di fronte al parabrezza, le immagini più affascinanti hanno appena sfiorato la mia retina. La storia si è conclusa quando, tornato alla base, ho finalmente fatto la foto che avrei voluto scattare durante il viaggio: il panorama è bello, ma la luce era diversa e si era addensata un poco di foschia, l’attimo che avrei potuto godermi era ormai trascorso. 
Prima che qualcuno si sorprenda ribadisco che guidare continua a piacermi, ma l’episodio di oggi mi ha ricordato che viaggiare significa anche apprezzare il percorso, talvolta nelle vesti di passeggero, trasportato dall’auto e libero di spaziare ovunque con lo sguardo.
Facile quando si è in compagnia, potrebbe obbiettare qualcuno, ma se si viaggia da soli?
Beh, questo è un altro punto a favore della guida autonoma...

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