Io
ho la ventura di risiedere in un comune che conta poco più di 3000
abitanti e che pur avendo origini antiche, con un primo insediamento
databile intorno al IV secolo d.C. e quello più importante risalente al 1600, ha beneficiato nel secolo scorso
di un piano regolatore oculato, che non ha trascurato la creazione di
parcheggi intorno alla zona commerciale del paese, motivo per cui da
queste parti il significato di ‘non trovo posto per la macchina’
si può tranquillamente tradurre come: ‘devo fare 120 metri a piedi
per raggiungere la mia meta’; nonostante questo, molte delle
immagini a corredo di questo post dello scorso maggio sono state scattate proprio qua
intorno, giusto per ricordare che le cattive abitudini non sono solo
caratteristiche dei grandi centri urbani.
![]() |
Questo, per esempio, è quanto accade di fronte alla sede del comune. |
Un
altro aspetto interessante di vivere in un paese di queste
dimensioni, di contro, è la possibilità di interloquire con le
istituzioni, sia perché è statisticamente probabile che si
incrocino sindaco e consiglieri con una certa frequenza, sia perché
vengono organizzati incontri con i cittadini, durante i quali portare
all’attenzione della giunta proposte e osservazioni. Stamattina,
mentre mi recavo ad uno di questi incontri, ho potuto assistere
all’ennesimo esempio di parcheggio opportunista: dovendo andare al
bancomat, la guidatrice di una Peugeot grigia ha spostato la sua auto
di un centinaio di metri per potersi arrestare di fronte al
terminale, lasciando l’auto in pieno divieto di fermata. Assistere
all’evento mi ha fornito uno spunto: perché non coinvolgere il
sindaco nelle mie riflessioni e proporgli qualche misura per
contrastare il fenomeno? Passato
dal pensiero all’azione, col primo cittadino abbiamo gettato le
basi per una campagna informativa. Porterà a qualcosa? Lo dirà il
tempo, nel mentre vi terrò informati.
Nessun commento:
Posta un commento