Guidare
non è sempre un piacere: per quanto mettermi al volante mi
appassioni, trascorrere il mio tempo in coda o incrociare
automobilisti frettolosi e indisciplinati riduce di molto la
soddisfazione del viaggio: in quelle situazioni anche l’auto più
lussuosa e confortevole può non essere sufficiente a compensare il
fastidio, così come guidare un mezzo da 300CV non dissipa un
ingorgo. Inoltre, anche quando la strada è ampia e libera conviene
ricordare che esistono norme e regole da rispettare: fino a prova
contraria, su strade pubbliche possono circolare anche altri veicoli.
Questa premessa nasce da una riflessione fatta spesso vicino a casa,
percorrendo strade collinari non particolarmente ampie ma ricche di
curve, invitanti per rallisti improvvisati che affrontano le curve
con eccessiva spavalderia e poca considerazione per i veicoli
incrociati. Io comprendo l’attrattiva esercitata da questi
percorsi, l’ho ammesso nel post di presentazione di questo blog, ma
pare che a certi sfugga il fatto che non c’è un premio se
impiegano 30 secondi in meno sul tragitto casa-lavoro, mentre il
rischio di incidenti aumenta. Il complemento a questa riflessione è
giunto l’11 giugno 2016, data dello ‘Sportive&Cabrio day’
organizzato da Quattroruote a Vairano: un’intera giornata per
scatenarsi in pista guidando vetture del calibro di Honda Civic
Type-R, Fiat 124 spider, Jeep Grand Cherokee ST, Ford Focus RS e
Mustang, Alfa Romeo Giulietta e 4C, Abarth 595. In pratica, un grande parco
giochi per appassionati, ai quali viene offerta la possibilità di
esprimersi liberamente in un ambiente appositamente strutturato e
attrezzato per correre in sicurezza e allo stesso tempo premere
sull’acceleratore al meglio delle proprie capacità.
Ora,
perciò, concludiamo i discorsi troppo seri e lasciamo scorrere un po’
di adrenalina parlando del programma della manifestazione: a
disposizione del pubblico c’erano Civic, Focus, Giulietta, 595, alcune
4C e 124 destinate alle guide in pista, il Grand Cherokee, una Civic
e una 4c potevano essere lanciati per un test di accelerazione sui
400m, la Mustang e un’altra 124 usate come modelli per le prove di
sovrasterzo di potenza. Per problemi di orario mi sono perso
queste ultime, ma nonostante questo la giornata è stata, in una
parola, fantastica!
L’organizzazione si è dimostrata eccellente,
in grado di gestire centinaia di appassionati che si affollavano ai
banchi di prenotazione delle varie attività, una nota piacevole è
stata anche la compostezza mostrata da tutti i partecipanti, rimasta
intatta anche di fronte ai piccoli contrattempi e ritardi fisiologici
che si sono verificati durante l’evento; la cortesia degli addetti
al catering e la qualità del servizio completano l’elenco delle
note positive a corollario di questa esperienza. Tutto bene, e ancora
non siamo saliti in auto.
Per
ogni vettura era previsto un giro sulla pista ‘handling’,
affiancati da un driver di Quattroruote in qualità di navigatore,
pronto a suggerire il ritmo adatto ai vari tratti di pista; per il
primo test ho guidato una Giulietta 1.6 JTDm con cambio TCT, la meno
potente della giornata e ottima per prendere confidenza con il
percorso. Ho affrontato le prime curve con una certa timidezza, ma
l’auto è stabile e sufficientemente agile e trasmette molta
sicurezza; cercando il kick-down per riprendere velocità, però, il
cambio mette in mostra una leggera pigrizia nello scalare, una
caratteristica che suggerisce una marcia improntata più sulla
souplesse e sullo sfruttamento della coppia, comunque discreta, che
sulla ricerca della pura accelerazione. Il giro è finito troppo in
fretta, non perché abbia staccato un tempo da record, ovviamente, ma
in quanto esperienza molto divertente. Poco male, comunque:
la successiva sarebbe stata la Fiat 124 spider, che trovo particolarmente ben riuscita come design, perciò
non vedevo l’ora di mettermi al volante e scoprire come si comportasse in pista.
Arrivato il mio turno,
appena seduto ho apprezzato la comodità: il sedile è avvolgente ma
molto confortevole, il posto guida ben realizzato per aspetto e
ergonomia. Gli interni, come il telaio, sono identici al modello da
cui deriva, l’attuale Mazda MX5, ma la linea le conferisce una
personalità unica. Il motore è il turbo Multiair 1.4l da 140
cavalli e ha un sound decisamente piacevole, non pieno come nella
versione da 170cv montata sulla versione Abarth, ma adeguato al il tipo di auto. In pista la 124 trasmette subito
sicurezza: il baricentro basso e l’ottimo bilanciamento dei pesi la
rendono stabile, il motore è pronto e non fa mai mancare la spinta,
non possente ma molto regolare nello scaricare la coppia sulle ruote
posteriori. Come ciliegina sulla torta, il giro si è svolto a capote
abbassata: saltare da un cordolo all’altro con una vettura
divertente e reattiva mentre il vento ti soffia intorno è stato un
bellissimo giro di giostra. Che ovviamente è finito in un lampo,
secondo la mia personalissima percezione; ma ancora le emozioni non
erano finite.
Il ‘pezzo forte’ infatti mi stava aspettando,
l’auto più potente che avrei guidato nella giornata era pronta per
me: Honda Civic TypeR, motore 2.0l turbo da 310cv, trazione
anteriore. L’understatement non è il suo forte, tra vistose
appendici aerodinamiche e cerchi da 19”, ma l’insieme ha il suo
fascino, oltre ad essere funzionale: non dimentichiamo che si tratta
di un mezzo capace di raggiungere i 270km/h. Il sedile è avvolgente
e piuttosto comodo, la posizione di guida è perfetta: è il momento
di accendere il motore. Il driver che mi ha affiancato in questa
sessione, Gabriele, mi suggerisce come prima cosa di premere il
pulsante +R, che modifica il setup di motore, sterzo e sospensioni
per ottenere le massime prestazioni: ottimo inizio. La pista a questo
punto non è più una completa incognita, ma sono ancora lontano dal
conoscerla a dovere, perciò per tutto il giro il mio copilota
alterna ai dati tecnici sulla Civic una serie di consigli ed
esortazioni per farmela sfruttare al meglio delle mie capacità e del
mio coraggio. Aumentando progressivamente il ritmo l’auto affronta
le curve senza sbavature, non appena premo sull'acceleratore il motore è sempre pronto a salire di giri e il turbo
sembra privo di ritardo; il limite di tenuta è elevatissimo, molto
più in alto di quanto io abbia chiesto al mezzo, i freni rispondono
con decelerazioni potenti e ben modulabili. La Type R si è
dimostrata eccezionale, molto stabile ed estremamente divertente, in
grado di trasmettere grandi emozioni; come dicevo, so di non essermi
avvicinato al suo limite nel poco tempo a mia disposizione, ma questo
non ha assolutamente scalfito la mia soddisfazione alla fine
dell’esperienza. Stranamente, anche questo giro è finito troppo
presto.
Come
prova speciale avevo prenotato un test di accelerazione sulla 4C;
purtroppo durante la giornata l’elettronica di una delle Alfa Romeo
destinate alle guide ha dato forfait, pertanto quella destinata agli
‘scatti’ è stata riassegnata ai giri in pista, quindi mi sono
trovato di fronte alla possibilità di scegliere tra Grand Cherokee
SRT e un'altra Type R. Il rombo del V8 americano è qualcosa di emozionante e
veder scattare quel monumentale fuoristrada sul rettilineo faceva una
notevole impressione, ma al momento di effettuare la scelta ero
appena sceso dalla Honda e volevo ancora giocarci un po’, quindi ho
puntato la Civic rossa. In cima al cruscotto della Type R campeggia
una fila di led, a imitazione della strumentazione delle auto di
Formula 1: tre serie di luci colorate verdi, gialle e rosse per
indicare il momento ideale per la cambiata. La prova di accelerazione
non era un test strumentale e le distanze non erano indicate con
precisione millimetrica, ma il risultato è stato comunque esaltante: 400m percorsi in pochi secondi, uscendo a una velocità
prossima ai 180km/h nonostante una cambiata prima/seconda leggermente
anticipata. Effettuata l’inversione di marcia per tornare al punto
di partenza, il driver mi confida che, essendo uno degli ultimi test
della giornata, era permesso ripetere la prova in senso inverso.
Sorriso stampato sul viso, piede sull’acceleratore e via!
Sì, sono appena sceso e sto ancora ridendo. |
Conclusa
la giornata, lungo la strada del ritorno ho ripreso le riflessioni
esposte in apertura: sensazioni come quelle appena vissute si possono
provare solo in pista, qualunque auto stiamo guidando. Se davvero
vogliamo metterci alla prova o dimostrare le nostre capacità, ci sono
autodromi che offrono spazi a disposizione del pubblico, track-day organizzati in vari
circuiti e perfino manifestazioni gratuite, come questa; una bravata
su strade aperte, meglio ancora se trafficate, non ha nulla a che
vedere con la guida sportiva.
Per questo, sabato prossimo sarò nuovamente a Vairano: ne parliamo
presto!
Nessun commento:
Posta un commento