giovedì 22 settembre 2016

Un giorno tra i cordoli



Guidare non è sempre un piacere: per quanto mettermi al volante mi appassioni, trascorrere il mio tempo in coda o incrociare automobilisti frettolosi e indisciplinati riduce di molto la soddisfazione del viaggio: in quelle situazioni anche l’auto più lussuosa e confortevole può non essere sufficiente a compensare il fastidio, così come guidare un mezzo da 300CV non dissipa un ingorgo. Inoltre, anche quando la strada è ampia e libera conviene ricordare che esistono norme e regole da rispettare: fino a prova contraria, su strade pubbliche possono circolare anche altri veicoli. Questa premessa nasce da una riflessione fatta spesso vicino a casa, percorrendo strade collinari non particolarmente ampie ma ricche di curve, invitanti per rallisti improvvisati che affrontano le curve con eccessiva spavalderia e poca considerazione per i veicoli incrociati. Io comprendo l’attrattiva esercitata da questi percorsi, l’ho ammesso nel post di presentazione di questo blog, ma pare che a certi sfugga il fatto che non c’è un premio se impiegano 30 secondi in meno sul tragitto casa-lavoro, mentre il rischio di incidenti aumenta. Il complemento a questa riflessione è giunto l’11 giugno 2016, data dello ‘Sportive&Cabrio day’ organizzato da Quattroruote a Vairano: un’intera giornata per scatenarsi in pista guidando vetture del calibro di Honda Civic Type-R, Fiat 124 spider, Jeep Grand Cherokee ST, Ford Focus RS e Mustang, Alfa Romeo Giulietta e 4C, Abarth 595. In pratica, un grande parco giochi per appassionati, ai quali viene offerta la possibilità di esprimersi liberamente in un ambiente appositamente strutturato e attrezzato per correre in sicurezza e allo stesso tempo premere sull’acceleratore al meglio delle proprie capacità.

Ora, perciò, concludiamo i discorsi troppo seri e lasciamo scorrere un po’ di adrenalina parlando del programma della manifestazione: a disposizione del pubblico c’erano Civic, Focus, Giulietta, 595, alcune 4C e 124 destinate alle guide in pista, il Grand Cherokee, una Civic e una 4c potevano essere lanciati per un test di accelerazione sui 400m, la Mustang e un’altra 124 usate come modelli per le prove di sovrasterzo di potenza. Per problemi di orario mi sono perso queste ultime, ma nonostante questo la giornata è stata, in una parola, fantastica!

L’organizzazione si è dimostrata eccellente, in grado di gestire centinaia di appassionati che si affollavano ai banchi di prenotazione delle varie attività, una nota piacevole è stata anche la compostezza mostrata da tutti i partecipanti, rimasta intatta anche di fronte ai piccoli contrattempi e ritardi fisiologici che si sono verificati durante l’evento; la cortesia degli addetti al catering e la qualità del servizio completano l’elenco delle note positive a corollario di questa esperienza. Tutto bene, e ancora non siamo saliti in auto.

Per ogni vettura era previsto un giro sulla pista ‘handling’, affiancati da un driver di Quattroruote in qualità di navigatore, pronto a suggerire il ritmo adatto ai vari tratti di pista; per il primo test ho guidato una Giulietta 1.6 JTDm con cambio TCT, la meno potente della giornata e ottima per prendere confidenza con il percorso. Ho affrontato le prime curve con una certa timidezza, ma l’auto è stabile e sufficientemente agile e trasmette molta sicurezza; cercando il kick-down per riprendere velocità, però, il cambio mette in mostra una leggera pigrizia nello scalare, una caratteristica che suggerisce una marcia improntata più sulla souplesse e sullo sfruttamento della coppia, comunque discreta, che sulla ricerca della pura accelerazione. Il giro è finito troppo in fretta, non perché abbia staccato un tempo da record, ovviamente, ma in quanto esperienza molto divertente. Poco male, comunque: la successiva sarebbe stata la Fiat 124 spider, che trovo particolarmente ben riuscita come design, perciò non vedevo l’ora di mettermi al volante e scoprire come si comportasse in pista.

Arrivato il mio turno, appena seduto ho apprezzato la comodità: il sedile è avvolgente ma molto confortevole, il posto guida ben realizzato per aspetto e ergonomia. Gli interni, come il telaio, sono identici al modello da cui deriva, l’attuale Mazda MX5, ma la linea le conferisce una personalità unica. Il motore è il turbo Multiair 1.4l da 140 cavalli e ha un sound decisamente piacevole, non pieno come nella versione da 170cv montata sulla versione Abarth, ma adeguato al il tipo di auto. In pista la 124 trasmette subito sicurezza: il baricentro basso e l’ottimo bilanciamento dei pesi la rendono stabile, il motore è pronto e non fa mai mancare la spinta, non possente ma molto regolare nello scaricare la coppia sulle ruote posteriori. Come ciliegina sulla torta, il giro si è svolto a capote abbassata: saltare da un cordolo all’altro con una vettura divertente e reattiva mentre il vento ti soffia intorno è stato un bellissimo giro di giostra. Che ovviamente è finito in un lampo, secondo la mia personalissima percezione; ma ancora le emozioni non erano finite.

Il ‘pezzo forte’ infatti mi stava aspettando, l’auto più potente che avrei guidato nella giornata era pronta per me: Honda Civic TypeR, motore 2.0l turbo da 310cv, trazione anteriore. L’understatement non è il suo forte, tra vistose appendici aerodinamiche e cerchi da 19”, ma l’insieme ha il suo fascino, oltre ad essere funzionale: non dimentichiamo che si tratta di un mezzo capace di raggiungere i 270km/h. Il sedile è avvolgente e piuttosto comodo, la posizione di guida è perfetta: è il momento di accendere il motore. Il driver che mi ha affiancato in questa sessione, Gabriele, mi suggerisce come prima cosa di premere il pulsante +R, che modifica il setup di motore, sterzo e sospensioni per ottenere le massime prestazioni: ottimo inizio. La pista a questo punto non è più una completa incognita, ma sono ancora lontano dal conoscerla a dovere, perciò per tutto il giro il mio copilota alterna ai dati tecnici sulla Civic una serie di consigli ed esortazioni per farmela sfruttare al meglio delle mie capacità e del mio coraggio. Aumentando progressivamente il ritmo l’auto affronta le curve senza sbavature, non appena premo sull'acceleratore il motore è sempre pronto a salire di giri e il turbo sembra privo di ritardo; il limite di tenuta è elevatissimo, molto più in alto di quanto io abbia chiesto al mezzo, i freni rispondono con decelerazioni potenti e ben modulabili. La Type R si è dimostrata eccezionale, molto stabile ed estremamente divertente, in grado di trasmettere grandi emozioni; come dicevo, so di non essermi avvicinato al suo limite nel poco tempo a mia disposizione, ma questo non ha assolutamente scalfito la mia soddisfazione alla fine dell’esperienza. Stranamente, anche questo giro è finito troppo presto.

Come prova speciale avevo prenotato un test di accelerazione sulla 4C; purtroppo durante la giornata l’elettronica di una delle Alfa Romeo destinate alle guide ha dato forfait, pertanto quella destinata agli ‘scatti’ è stata riassegnata ai giri in pista, quindi mi sono trovato di fronte alla possibilità di scegliere tra Grand Cherokee SRT e un'altra Type R. Il rombo del V8 americano è qualcosa di emozionante e veder scattare quel monumentale fuoristrada sul rettilineo faceva una notevole impressione, ma al momento di effettuare la scelta ero appena sceso dalla Honda e volevo ancora giocarci un po’, quindi ho puntato la Civic rossa. In cima al cruscotto della Type R campeggia una fila di led, a imitazione della strumentazione delle auto di Formula 1: tre serie di luci colorate verdi, gialle e rosse per indicare il momento ideale per la cambiata. La prova di accelerazione non era un test strumentale e le distanze non erano indicate con precisione millimetrica, ma il risultato è stato comunque esaltante: 400m percorsi in pochi secondi, uscendo a una velocità prossima ai 180km/h nonostante una cambiata prima/seconda leggermente anticipata. Effettuata l’inversione di marcia per tornare al punto di partenza, il driver mi confida che, essendo uno degli ultimi test della giornata, era permesso ripetere la prova in senso inverso. Sorriso stampato sul viso, piede sull’acceleratore e via!
Sì, sono appena sceso e sto ancora ridendo.
Conclusa la giornata, lungo la strada del ritorno ho ripreso le riflessioni esposte in apertura: sensazioni come quelle appena vissute si possono provare solo in pista, qualunque auto stiamo guidando. Se davvero vogliamo metterci alla prova o dimostrare le nostre capacità, ci sono autodromi che offrono spazi a disposizione del pubblico, track-day organizzati in vari circuiti e perfino manifestazioni gratuite, come questa; una bravata su strade aperte, meglio ancora se trafficate, non ha nulla a che vedere con la guida sportiva.
Per questo, sabato prossimo sarò nuovamente a Vairano: ne parliamo presto!

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