Dopo
un po’ di silenzio sulle pagine di questo blog, è arrivato il momento di rispolverare la
tastiera per raccontare la mia nuova esperienza a 4 ruote.
L’occasione per riprendere il discorso si è verificata quando
Tesla Italia, per promuovere l’imminente arrivo della Model 3, ha
proposto una serie di test drive di Model S e Model X in tutta
Italia.
Le
auto di Elon Musk mi hanno sempre attratto, non ne ho mai fatto
mistero, perciò non mi sono lasciato sfuggire questa occasione.
Prenotata la prova online sono stato richiamato da una cortese
operatrice che ha organizzato l’incontro proponendomi la scelta tra
uno dei due modelli, ho optato per la Model S, più simile come
impostazione alla 3.
Il
giorno dell’appuntamento abbiamo trovato ad accoglierci le due
protagoniste nel piazzale di un supermercato. La prima impressione
positiva è stata lo sguardo sorpreso e soddisfatto di chi lasciava
il volante a fine test, un’espressione simile a quella di chi ha
appena concluso un giro di giostra.
La protagonista del test, bella anche controluce. |
Espletate
le formalità eravamo pronti per partire con una Model S 100 D, la
versione dotata di accumulatori di maggiore capacità.
La
posizione di guida è risultata subito confortevole, la visibilità
ottima, la strumentazione... spiazzante. Un conto è vedere le foto
di un cruscotto dominato da uno schermo da 17 pollici e pochissimi
comandi fisici, un altro è trovarvisi di fronte e non avere qualche
pulsante da pigiare per giocare un poco testare i
servocomandi e la qualità dei materiali.
Uscire
dal parcheggio con un mezzo prossimo ai 5 metri di lunghezza si è
rivelato più agevole del previsto, la dotazione di sensori della
Model S è ricca e il sistema veglia su manovre e marcia, tanto che
procedendo per le strette vie della cittadina sul quadro strumenti
comparivano suggerimenti ogni volta che scorrevamo di fianco a uno
stallo di dimensioni sufficienti per parcheggiare. Sempre procedendo
nel traffico, un’altra interessante sorpresa: il display del quadro
strumenti riporta costantemente la situazione monitorata dai sensori
dell’auto rappresentando graficamente la Tesla in mezzo alle sagome
dei veicoli che la circondano, distinguendo tra berline, monovolume e
biciclette. Quello che a prima vista può sembrare un vezzo
tecnologico è un utile indicatore: riferisce al guidatore con
sufficiente precisione quanto l’auto riesca a percepire
dell’ambiente che la circonda e permette di valutare l’efficienza
del sistema di monitoraggio.
Fonte: Tesla |
Riportando
gli occhi sulla strada, la Model S si è dimostrata maneggevole e
confortevole mentre si procedeva avvolti dal silenzio tipico della
propulsione elettrica. Unico minuscolo rimpianto, la prova si è
svolta esclusivamente su strade aperte, senza l’occasione di
valutare le effettive prestazioni dell’auto. Unico assaggio,
un’accelerata più decisa delle altre in un rettilineo sgombro dal
traffico: pur senza affondare completamente il pedale, le oltre due
tonnellate della Tesla sono balzate in avanti con una progressione
impressionante. Nessun rilievo cronometrico, ma tanta emozione.
Dovendo
mantenere un'andatura da codice, dopo essermi divertito un po'
guidando ho deciso di lasciare il volante, metaforicamente parlando,
all'Autopilot per capire cosa fosse in grado di fare. Il sistema di
guida semiautonoma della Model S si è dimostrato all'altezza delle
aspettative, seguendo senza esitazione l'andamento della strada con
manovre sufficientemente morbide e procedendo rigorosamente a
distanza di sicurezza dagli altri veicoli. Nessun problema anche per
la regolazione della velocità, visto che l'auto riconosce anche i
segnali stradali.
Pochi minuti trascorsi viaggiando così sono stati
sufficienti per accorgersi quanto sia facile affidarsi a un sistema
di questo tipo, questione affrontata qua, scordando i limiti legali e pratici: la macchina non è ancora in
grado di sostituirsi al pilota umano in tutto e per tutto, ma ne
regala già l'illusione e infonde rapidamente sicurezza.
A
giro concluso ho anche curiosato nei due scomparti bagagli della Tesla. Il vano posteriore è molto ampio, il portellone permette un accesso comodo e lo spazio è ben sfruttabile, il vano anteriore è sufficiente per un borsone o utile per riporre cavi e eventuali attrezzi: affrontare un viaggio con passeggeri e bagagli non presenta problemi. E per chi si ponesse il cruccio dell'autonomia di marcia, il navigatore è in grado di valutare il percorso migliore comprendendo anche le soste necessarie presso i punti di ricarica Supercharger più comodi lungo il tragitto.
Fosse anche durato il doppio, il test drive sarebbe stato comunque troppo breve. Ho salutato la Model S con una punta di dispiacere, il giro di giostra era arrivato alla fine...
... per il momento.
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