mercoledì 5 ottobre 2016

Tra terra e asfalto - 2 - Suv compatti

Nel post precedente si è parlato soprattutto dei vari aspetti a contorno che hanno reso la mia giornata automobilistica ancor più piacevole, ma ora è tempo di scendere nel dettaglio cominciando a parlare di alcuni modelli, paragonabili per prezzo, dimensioni e cilindrata: gentlemen, start your engines!


Come primo test ho avuto a disposizione una Honda HRV 1.6l turbodiesel, simpatica crossover a trazione anteriore da 120CV; esteticamente, ho sempre apprezzato questa vettura, perciò ero decisamente curioso di metterla alla prova. Il posto guida è confortevole, il motore è silenzioso e molto regolare e ben accoppiato al cambio manuale a 6 marce, correttamente spaziate. La potenza non esuberante è quanto ci vuole per riprendere confidenza con la pista, dal tracciato differente per alcuni dettagli rispetto a giugno: da una curva all’altra, l’auto si muove tra i cordoli dando prova di un assetto decisamente stabile, anche le reazioni durante i trasferimenti di carico non impensieriscono e sospetto che con qualche cavallo in più l’auto si dimostrerebbe ancora più divertente. Ammetto anche che avrei preferito un motore con un maggiore allungo verso gli alti regimi, ma probabilmente questa sensazione è in parte dovuta al mio scarso feeling con i motori a gasolio. La piccola Honda (piccola per così dire: è lunga 430cm, con interni molto spaziosi e un notevole bagagliaio) si è dimostrata ideale per iniziare la mia giornata a Vairano, grazie anche al simpatico e valido navigatore che mi ha affiancato.

Fonte: www.quattroruote.it
Alcune ore e alcune prove più tardi, è stato il turno dell'altro Suv compatto a mia disposizione per la pista: la Suzuki Vitara S. Avevo già viaggiato su questa versione della storica sport utility giapponese, dotata del 1.4l turbo a benzina da 140CV, in occasione del Salone dell'Auto di Torino, in quell'occasione come passeggero: con alcuni amici, abbiamo percorso qualche chilometro in cinque per valutare comfort e abitabilità del mezzo. Da questo punto di vista, diciamo subito che se si prevede di viaggiare spesso con tutti i posti occupati meglio considerare una vettura un po' più capiente, perché sul divano posteriore in tre si sta piuttosto stretti; in compenso, nonostante il caldo e l'affollamento il climatizzatore ha svolto egregiamente il suo lavoro. In pista ovviamente, oltre ad apprezzare la comoda posizione di guida, sono risaltati gli aspetti dinamici dell'auto: fin dalle prime curve gli appoggi si sono dimostrati sicuri, la Vitara è piacevolmente reattiva e il motore pieno e brillante. Il driver che mi ha accompagnato ha richiesto una guida più tranquilla rispetto ai suoi colleghi; non mi sono avvicinato ai limiti della macchina come ho fatto con altri modelli nell'arco della giornata, ma il giro è stato comunque divertente e la macchina sì è dimostrata sicura e maneggevole. A questo punto mi piacerebbe sapere qualcosa in più in merito ai consumi, per completare il quadro di un mezzo che ritengo interessante.
(Rapida digressione: della Vitara S sulla quale avevo avuto modo di viaggiare in occasione del Salone dell'Auto di Torino, anch'essa rossa con tetto nero, ho un'unica immagine:

L'orologio con gli ideogrammi è uno dei miei dettagli preferiti
A Vairano, invece, ho scattato ben altra foto:
 
La Vitara è laggiù, se vi avvicinate e spostate un paio di persone potete anche vederla bene...
Nota a me stesso: non è necessario fotografare tutto, ma la prossima volta ricorda di riprendere qualche immagine almeno delle auto che guidi.)


Ultima di questa carrellata, una novità: la Kia Niro, crossover ibrida dotata di un motore 1.6l a ciclo Atkinson da 105CV abbinato ad un motore elettrico da 44CV che trasmettono complessivamente 141CV alle ruote anteriori tramite un cambio a doppia frizione a 6 marce. Piattaforma e powertrain sono gli stessi della Hyundai Ioniq, verso la quale ho già manifestato la mia curiosità, perciò mettermi al volante di questa vettura è stato doppiamente interessante: come prima sensazione, la linea dell'auto mi è parsa più interessante che in foto. L'abitacolo è molto gradevole, il quadro riporta alcuni strumenti ormai caratteristici delle auto ibride, come l'indicatore di ricarica/utilizzo della batteria al posto del contagiri, i comandi sono ben disposti e la corretta posizione di guida è facile da trovare. Appena avviata l'auto è silenziosa come ci si aspetta, quando si comincia a accelerare la progressione è molto regolare e priva di particolari esitazioni; l'accoppiamento motore-cambio appare molto ben riuscito e durante il test, svolto su una diversa porzione del circuito, ho avuto modo di apprezzare la validità dell'assetto insieme a Gianni, il pilota che mi ha suggerito la tecnica di guida migliore per quel tipo di tracciato. Per completare le impressioni, una volta fermi ho curiosato anche nel bagagliaio, per valutare come fosse sfruttato lo spazio interno: il vano è ampio e regolare e sotto il ripiano trova posto anche il ruotino di scorta, fatto non scontato. Anche il rapporto prezzo-dotazioni è molto buono per la categoria dell'auto, sarà interessante osservare come la Niro e la Ioniq competeranno con la veterana Prius per conquistarsi la loro quota di mercato.
Bene, se fino ad adesso abbiamo fatto fischiare le gomme sull'asfalto nel prossimo post sarà il momento di lasciare la pista e portarci sul tracciato off-road, per sfruttare finalmente le quattro ruote motrici e quei centimetri in più da terra che caratterizzano le protagoniste di questo evento. Non mancate!


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Post precedenti:
Tra terra e asfalto - 1

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