Nel
post precedente si è parlato soprattutto dei vari aspetti a contorno
che hanno reso la mia giornata automobilistica ancor più piacevole,
ma ora è tempo di scendere nel dettaglio cominciando a parlare di
alcuni modelli, paragonabili per prezzo, dimensioni e cilindrata:
gentlemen, start your engines!
Come
primo test ho avuto a disposizione una Honda HRV 1.6l turbodiesel,
simpatica crossover a trazione anteriore da 120CV; esteticamente, ho
sempre apprezzato questa vettura, perciò ero decisamente curioso di
metterla alla prova. Il posto guida è confortevole, il motore è
silenzioso e molto regolare e ben accoppiato al cambio manuale a 6
marce, correttamente spaziate. La potenza non esuberante è quanto ci
vuole per riprendere confidenza con la pista, dal tracciato
differente per alcuni dettagli rispetto a giugno: da una curva
all’altra, l’auto si muove tra i cordoli dando prova di un
assetto decisamente stabile, anche le reazioni durante i
trasferimenti di carico non impensieriscono e sospetto che con
qualche cavallo in più l’auto si dimostrerebbe ancora più
divertente. Ammetto anche che avrei preferito un motore con un
maggiore allungo verso gli alti regimi, ma probabilmente questa
sensazione è in parte dovuta al mio scarso feeling con i motori a
gasolio. La piccola Honda (piccola per così dire: è lunga 430cm,
con interni molto spaziosi e un notevole bagagliaio) si è dimostrata
ideale per iniziare la mia giornata a Vairano, grazie anche al
simpatico e valido navigatore che mi ha affiancato.
![]() |
Fonte: www.quattroruote.it |
Alcune
ore e alcune prove più tardi, è stato il turno dell'altro Suv
compatto a mia disposizione per la pista: la Suzuki Vitara S. Avevo
già viaggiato su questa versione della storica sport utility
giapponese, dotata del 1.4l turbo a benzina da 140CV, in occasione
del Salone dell'Auto di Torino, in quell'occasione come passeggero:
con alcuni amici, abbiamo percorso qualche chilometro in cinque per
valutare comfort e abitabilità del mezzo. Da questo punto di vista,
diciamo subito che se si prevede di viaggiare spesso con tutti i
posti occupati meglio considerare una vettura un po' più capiente,
perché sul divano posteriore in tre si sta piuttosto stretti; in
compenso, nonostante il caldo e l'affollamento il climatizzatore ha
svolto egregiamente il suo lavoro. In pista ovviamente, oltre ad
apprezzare la comoda posizione di guida, sono risaltati gli aspetti
dinamici dell'auto: fin dalle prime curve gli appoggi si sono
dimostrati sicuri, la Vitara è piacevolmente reattiva e il motore
pieno e brillante. Il driver che mi ha accompagnato ha richiesto una
guida più tranquilla rispetto ai suoi colleghi; non mi sono
avvicinato ai limiti della macchina come ho fatto con altri modelli
nell'arco della giornata, ma il giro è stato comunque divertente e
la macchina sì è dimostrata sicura e maneggevole. A questo punto mi
piacerebbe sapere qualcosa in più in merito ai consumi, per
completare il quadro di un mezzo che ritengo interessante.
(Rapida
digressione: della Vitara S sulla quale avevo avuto modo di viaggiare
in occasione del Salone dell'Auto di Torino, anch'essa rossa con
tetto nero, ho un'unica
immagine:
A
Vairano, invece, ho scattato ben altra foto:
Nota
a me stesso: non è necessario fotografare tutto, ma la prossima
volta ricorda di riprendere
qualche immagine almeno
delle auto che guidi.)
Ultima
di questa carrellata, una novità: la Kia Niro, crossover ibrida
dotata di un motore 1.6l a ciclo Atkinson da 105CV abbinato ad un
motore elettrico da 44CV che trasmettono complessivamente 141CV alle ruote anteriori
tramite un cambio a doppia frizione a 6 marce. Piattaforma e
powertrain sono gli stessi della Hyundai Ioniq, verso la quale ho già
manifestato la mia curiosità, perciò mettermi al volante di questa
vettura è stato doppiamente interessante: come prima sensazione, la
linea dell'auto mi è parsa più interessante che in foto.
L'abitacolo è molto gradevole, il quadro riporta alcuni strumenti
ormai caratteristici delle auto ibride, come l'indicatore di
ricarica/utilizzo della batteria al posto del contagiri, i comandi
sono ben disposti e la corretta posizione di guida è facile da
trovare. Appena avviata l'auto è silenziosa come ci si aspetta,
quando si comincia a accelerare la progressione è molto regolare e
priva di particolari esitazioni; l'accoppiamento motore-cambio appare
molto ben riuscito e durante il test, svolto su una diversa porzione
del circuito, ho avuto modo di apprezzare la validità dell'assetto
insieme a Gianni, il pilota che mi ha suggerito la tecnica di guida
migliore per quel tipo di tracciato. Per completare le impressioni,
una volta fermi ho curiosato anche nel bagagliaio, per valutare come
fosse sfruttato lo spazio interno: il vano è ampio e regolare e
sotto il ripiano trova posto anche il ruotino di scorta, fatto non
scontato. Anche il rapporto prezzo-dotazioni è molto buono per la
categoria dell'auto, sarà interessante osservare come la Niro e la
Ioniq competeranno con la veterana Prius per conquistarsi la loro
quota di mercato.
Bene,
se fino ad adesso abbiamo fatto fischiare le gomme sull'asfalto nel
prossimo post sarà il momento di lasciare la pista e portarci sul
tracciato off-road, per sfruttare finalmente le quattro ruote motrici
e quei centimetri in più da terra che caratterizzano le protagoniste
di questo evento. Non mancate!
Continua qui
Post precedenti:
Tra terra e asfalto - 1
Continua qui
Post precedenti:
Tra terra e asfalto - 1
Nessun commento:
Posta un commento